PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MESSINA. MALTA, TESORETTO NASCOSTO IN UN “SHAM TRUST” – SEQUESTRATI BENI DEL VALORE DI OLTRE 7,5 MILIONI DI EURO FRUTTO DI EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE


I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione a provvedimenti di
perquisizione e sequestro emessi, rispettivamente, dalla Procura della Repubblica e dal
Tribunale di Messina, relativamente ad una maxi frode fiscale, per un valore di oltre 7,5 milioni di
euro, per la quale sono stati colpiti da misura ablativa conti correnti, rapporti bancari, quote
societarie, nonché beni immobili, tra cui quelli in dotazione ad un trust di diritto maltese.
Un importante intervento contro l’evasione fiscale internazionale che costituisce, vieppiù
nell’attuale periodo di auspicata ripresa dell’economia, un grave ostacolo allo sviluppo economico
perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, minando il rapporto di fiducia tra
cittadini e Stato, penalizzando l’equità e sottraendo spazi d’intervento a favore delle fasce sociali
più deboli.
Le attività sono il frutto di complesse investigazioni condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria di Messina, sotto l’egida della Procura della Repubblica peloritana che –
secondo ipotesi investigativa – hanno permesso di disvelare plurime evidenze relative ad un
articolato meccanismo fraudolento, ideato e realizzato da un noto imprenditore messinese (A.G.
cl. ’68), per il tramite di una società con sede in Messina (M.S. srl) operante nel settore delle
pulizie di edifici, con il consapevole coinvolgimento di un fidato sodale e prestanome (S.R. cl.
’55), finalizzato a sottrarsi al pagamento delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto.
I due soggetti e la società risultano indagati per omessa ed infedele dichiarazione dei redditi,
sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, nonché in ordine ad ipotesi di falso in
bilancio, autoriciclaggio e per non aver predisposto modelli organizzativi e di gestione idonei a
prevenire reati tributari e riciclatori.
Si tratta di operazioni illecite strutturate nell’arco di quasi un decennio che, per la loro
realizzazione, hanno coinvolto anche diverse altre società, tutte riconducibili al medesimo gruppo
imprenditoriale, operanti nei più svariati settori commerciali (edile, delle pulizie, dei trasporti e
della grande distribuzione), con lo scopo di ottenere illeciti guadagni derivanti dalla mancata
dichiarazione e pagamento delle imposte.
Più in particolare, l’articolato stratagemma oggi represso è stato realizzato attraverso un solo
formale e fittizio spostamento della sede della società investigata a Milano, di fatto invece
domiciliata a Messina, nonché attraverso complessi artifizi contabili ad hoc predisposti, volti a
dissimulare la relativa realtà economica, finanziaria e patrimoniale.
Nel dettaglio, la società in parola, dopo aver maturato un elevato debito tributario nei confronti
dello Stato, derivante dalla sistematica evasione fiscale realizzata negli anni, veniva
meticolosamente svuotata delle proprie consistenze finanziarie ed economiche, attraverso più
azioni giustificate come operazioni infragruppo o cessioni di rami aziendali a favore di una new
company, avente il medesimo oggetto sociale della società oggetto di depauperamento, il tutto al
fine di impedire all’Amministrazione Finanziaria l’effettivo recupero delle somme evase.
Un vorticoso giro di trasferimenti finanziari tra plurime società costituenti l’importante gruppo
imprenditoriale facente capo all’imprenditore messinese, smascherato solo mediante una
puntuale e comparata analisi dei flussi bancari e della documentazione amministrativo-contabile
della principale realtà societaria oggetto d’indagine, nonché valorizzando il patrimonio informativo
disponibile al Corpo quale centrale presidio del sistema antiriciclaggio.
In tale contesto, con lo scopo di blindare il tesoretto sottratto alla tassazione fiscale accumulato
nel corso degli anni, veniva costituito un trust di diritto maltese, nel quale confluiva il patrimonio
illegittimamente accumulato.
Gli intenti fraudolenti ed elusivi, per i quali secondo ipotesi investigativa è stato costituito il trust,
traspaiono, tra l’altro, come testualmente affermato dal G.I.P. nel provvedimento emesso, dalla
“trasmigrazione fittizia all’estero dei beni (immobili e quote societarie) del G. […] si evince infatti
che i beni rimangono sostanzialmente nella disponibilità del nucleo familiare […] era
intendimento dell’imprenditore porre a riparo il proprio patrimonio dalle temute azioni giudiziarie,
intendimento attuato piegando un istituto giuridico legale per finalità illecite.”
Seppur in una fase cautelare – che solo attraverso il contraddittorio tra le parti e le decisioni di
Giudici ulteriori e diversi rispetto al G.I.P., si potrà trasformare in una decisione definitiva in
ordine alle responsabilità sino ad ora ipotizzate – le fonti di prova assicurate al procedimento
sono state considerate dal competente Giudice confermative del fumus della commissione dei
gravi reati finanziari ipotizzati, così disponendo l’odierna misura cautelare reale fino alla
concorrenza di complessivi euro 7.763.128,61.
Nel merito, quindi, sono stati sottoposti a sequestro i conti correnti e i rapporti bancari facenti
capo sia alle persone fisiche (A.G. cl. ’68 e S.R. cl. ’55) sia alla persona giuridica investigata,
nonché la maggioranza delle quote della società proprietaria di un noto centro commerciale del
capoluogo peloritano e decine di prestigiosi immobili di una società di costruzione locale, il tutto
conferito ad hoc, come “dotazione”, nel citato trust di diritto maltese.
L’operazione odierna rientra nell’ambito dell’intensificazione dei controlli e del monitoraggio della
onesta libertà di impresa, nel cui ambito le aziende dovrebbero confrontarsi in un clima di
assoluta e leale concorrenza.
In conclusione, ancora una volta, l’attività investigativa svolta conferma l’impegno profuso,
quotidianamente, dalla Procura della Repubblica, dal Tribunale e dalla Guardia di Finanza di
Messina al servizio della collettività, anche nell’importante settore della tutela del libero mercato e
del regolare assolvimento delle contribuzioni alle casse dell’Erario.

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